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Blanco non sente più i “brividi”, ora ha i “lividi”

Il giovane cantautore torna in scena con “Piangere a 90”. La recensione.
Blanco non sente più i “brividi”, ora ha i “lividi”
Credits: Bogdan _@Chilldays_ Plakov

Piano e voce. Tra denti stretti e momenti più melodici, in pieno suo stile. “Sono Blanco, sono stato pure in vetta”, torna così sotto i riflettori il giovane cantautore che pubblica “Piangere a 90”, il suo nuovo singolo scritto insieme a Tananai e prodotto dall’inseparabile Michelangelo. Una lettera a se stesso, al passato, al presente, a un amore, a chi lo segue: “Non sento più il brividooo, ora c’ho il lividooo”, canta Blanco, giocando sul vocalizzo del pezzo "Brividi" con cui vinse il Festival di Sanremo, nel 2022, insieme a Mahmood. Apre il cassetto dei ricordi e non ha paura a mostrare le proprie fragilità, rievocando anche degli errori: “io sono quello che il bello lo calpesta”, poi prosegue con “non arrabbiarti, quel fiore era un pallone”.

E qui nella mente dell’ascoltatore non può non comparire l’immagine della sua performance, sempre all’Ariston, nel 2023 quando da ospite prese a calci, con più veemenza di quella prevista, i fiori sul palco, perché frustrato da alcuni problemi tecnici. Poi c’è il ritornello, “non puoi rifarti il cuore come ti rifai le labbra”, che mette al centro il tema dell’identità, dell’essere se stessi. Viene da dire: finalmente, Blanco. Dopo alcuni passi falsi come il singolo in spagnolo “Desnuda” nel 2024, una nuova canzone che si percepisce essere frutto di qualche cosa che parte da dentro. Un nuovo squillo che ha in primis il ruolo di rottura del silenzio, e lo fa nel modo giusto, ri-partendo da qualche cosa di davvero personale. Quest’anno è stata messa in campo un’operazione di riposizionamento nel segno dell’arte e della musica, dopo un momento evidentemente non semplice e di riassetto. Blanco, durante il Festival della Canzone Italiana 2025, infatti, ha debuttato come autore di tre canzoni in gara, firmando i brani di Giorgia, Noemi e Irama.

Non è finita. Come vi abbiamo raccontato, l’artista, che con le sue prime canzoni nel 2020 stupì per animo punk e stile di scrittura, è tornato a lavorare con la Eclectic Music Group di Stefano Clessi, il suo primo manager (che ha pubblicato sui social una foto insieme con scritto “Erasmus finito. Bentornato a casa”), di fatto rompendo il percorso intrapreso con Shablo e il suo team, che lo hanno seguito in questi ultimi anni di carriera permettendogli di arrivare a diversi traguardi importanti, ma anche di percorrere campi minati come i concerti negli stadi. Insomma, per Blanco questo 2025 ha tutte le carte in regola per essere un anno di rinascita. Il videoclip di “Piangere a 90”, realizzato dal collettivo Broga’s, è una lente d’ingrandimento sulla fragilità. Il cantante, nella clip, si ripresenta al suo pubblico riflessivo e tormentato, dall’alto del delicato piedistallo che lo regge, e ripensa a se stesso, il Riccardo di tanti anni fa, con il desiderio di rivivere quella spensieratezza. La reference è quella dell’angelo Damiel ne “Il cielo sopra Berlino”, capolavoro di Wim Wenders datato 1987, in un limbo tra mondo fisico e mondo spirituale.

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